Basta dare il via alle danze e Albertini si scatena tra bordate al Carroccio, a Formigoni, al Pdl ed esilaranti imitazioni di Giulio Tremonti: "La Lega ha una visione inconciliabile con noi: raccoglie firme per uscire dall’euro, lancia questa idea evocativa di trattenere le tasse anche se sa benissimo che è incompatibile con l’economia nazionale".
Albertini a Bergamo
spara sul Carroccio:
“I leghisti voteranno me”
Gabriele Albertini si presenta in conferenza stampa con una cravatta verde fiammante, “perché non considero la Lega monopolista di questo colore, come nemmeno del Va Pensiero”. Pochi istanti prima i rappresentanti di Imprese e Territorio, Confindustria e sindacati gli hanno riservato un lungo applauso al termine dell’incontro elettorale in vista dell’appuntamento del 24 e 25 febbraio. Si è parlato di innovazione, internazionalizzazione, coinvolgimento del settore produttivo, infrastrutture, intermodalità e interconnessione, semplificazione. Nulla di nuovo, ma l’incontro si è svolto rigorosamente a porte chiuse, quindi non è possibile raccontare lo scambio di opinioni.
Basta dare il via alle danze e Albertini si scatena tra bordate al Carroccio, a Formigoni, al Pdl ed esilaranti imitazioni di Giulio Tremonti. “Noi abbiamo cercato di riprodurre in Italia lo schema del Partito popolare europeo – spiega – che non si è mai diviso. A questo scenario si è aggiunta anche Italia Futura. Formigoni lo ha condiviso. Le ultime dichiarazioni pubbliche che ha fatto sono: Viva Albertini presidente. La Lega ha una visione inconciliabile con noi: raccoglie firme per uscire dall’euro, lancia questa idea evocativa di trattenere le tasse anche se sa benissimo che è incompatibile con l’economia nazionale. Per colpa del suo statalismo municipale a Milano ci siamo persi 2 metropolitane. Un terzo degli elettori leghisti voterà per noi, la lista Unione padana, che appoggia la mia candidatura, avrà un parlamentare leghista come capolista. Rilancio: se vince Maroni gli regalo due Ferrari”.
Che Albertini non possa vedere Maroni è ormai chiaro, di pensiero completamente opposto quando invece si parla di Umberto Ambrosoli. “Ci contendiamo un ruolo da rivali leali – commenta -, nel silenzio e nella solitudine dell’urna potrei avere difficoltà a votare Albertini o Ambrosoli. Se vinco gli chiederò di fare l’assessore. Lui comunque è il candidato favorito”. Non ci sono parole tenere nemmeno per il Pdl. “Ahimè mi sono iscritto a quel partito perché pensavo che con l’unione ci fosse democrazia interna, un codice etico. Invece il Popolo non c’è mai stato e nemmeno la libertà”.
Questo blog è stato creato per condividere in rete quanto credo sia di interesse pubblico
domenica 13 gennaio 2013
ER MUTANDA
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento