martedì 8 gennaio 2013

Il lupo perde il pelo ma non il vizio

Click here to find out more!
Puglia
La Gazzetta del Mezzogiorno.it
Mercoledì, 09 Gennaio 2013 7:26
HOMEPUGLIABASILICATASPORTITALIAMONDOECONOMIASPETTACOLONEWS IN ENGLISH
Cerca 
LegaleServizi vVivi La Città vLaGazzetta.TVMeteoViaggi vOroscopoForumSondaggiFotoContatti v
Listen to this page using ReadSpeaker
Traduci la notizia in altre lingue TraduciDizionario
Riduci dimensione carattere Dimensione normale carattere Ingrandisci dimensione carattere

Puglia: i «blindati»
nei primaristi Pd
di BEPI MARTELLOTTABARI - Il Pd pugliese batte i pugni sul tavolo e, nella direzione regionale del partito convocata ieri dal segretario Sergio Blasi, vota all’unanimità (forse è la prima volta) la proposta di composizione delle liste per Camera e Senato da inviare a Roma. Oggi Blasi terrà l’incontro finale con i vertici nazionali del partito, in vista della direzione nazionale di martedì che dovrebbe dare il via libera definitivo (con opportune correzioni, però) alle proposte di lista arrivate dalle regioni.

L’obiettivo del partito pugliese è chiaro e lo è stato sin da quando, lo scorso 30 dicembre, si sono chiusi i gazebo per la scelta dei parlamentari: rispettare l’esito delle pre-urne e tenere in posizioni «sicure» i 20 vincitori delle primarie, spostando agli ultimi posti i «catapultati» da Roma. Se Blasi aveva già annunciato la proposta - che ha difeso nelle riunioni con i capicorrente pugliesi e con le segreterie provinciali - di rispettare l’ordine di arrivo alle primarie e i territori rappresentanti nella composizione della lista alla Camera, ieri il principio è stato esteso anche al Senato. Su proposta del parlamentare uscente Gero Grassi (che ha aspramente criticato la mancata deroga per Fabiano Amati), anche per i candidati di Palazzo Madama verrà rispettato il principio «territoriale». Su 20 candidati alla Camera e su 8 candidati al Senato, giudicati eleggibili da Roma (ma a Bari sono pronti a scommettere che saranno 18 i veri eletti alla Camera), Bersani si riserva l’ultima parola rispettivamente per 5 e 3 candidati, che alla prova dei fatti diventano complessivamente 6 escludendo i due capilista. Con il «vantaggio» concesso dal leader che la capolista al Senato (contata negli 8) è in realtà vincitrice di primarie e poteva essere tenuta fuori dal calcolo.

Sarà Roma a dire l’ultima parola, e di certo qualche cambiamento fino a domani ci sarà. Le due liste, però, Bari le ha messe a punto, lasciando la casella vuota solo per quelle 6 postazioni «nazionali», i cui nomi in realtà circolano da tempo e corrispondono, in gran parte, agli intellettuali proposti dal leader Massimo D’Alema al segretario nazionale del Pd. Vediamo le liste approvate ieri.

CAMERA
Cinque i posti in quota Bersani. Viene tutelato, oltre al capolista, solo il 3° posto per la «riserva» nazionale, mentre scalano all’ingiù le caselle che Roma aveva richiesto per sé: dal 10 al 17° posto, dal 14° al 18° e dal 18° al 19°. Capolista (in quota nazionale) sarà il sociologo Franco Cassano

SENATO
Tre le postazioni in quota Bersani. Capolista (in quota nazionale) Anna Finocchiaro; al 2° posto (in quota nazionale) Nicola Latorre; al 3° Salvatore Tomaselli e a seguire gli altri vincitori di primarie.

La notizia completa sull'edizione della Gazzetta in edicola o scaricabile qui
07 GENNAIO 2013
    
RSS
Ti potrebbero interessare anche

Nessun commento:

Posta un commento