domenica 6 gennaio 2013

Quanto doveva fare lo scorso anno (e non l'ha fatto): liquidità ai comuni, meno tasse e riforma legge elettorale. Non ha mantenuto niente da nominato, figuriamoci da eletto e per giunta in compagnia di Fini e Casini. Ecco il trio che mantiene le promesse.



Politica
06/01/2013 - il professore si racconta su skytg24

L’obiettivo di Monti: “Imu
modificata e data ai Comuni”

Il Professore: «Nessuna nuova manovra, è possibile ridurre
l’Irpef e congelare l’Iva. La scelta
di candidarmi? La covavo da tempo.
Pronto a dialogare con il Cavaliere»
«Quando ho preso la decisione di “salire” in politica? La stavo covando già da un po’ e la sfiducia del Pdl mi ha solo rafforzato nel mio convincimento». È lo stesso Mario Monti a rivelare il “retroscena” dietro la scelta di correre per quella carica di presidente del Consiglio che ha ricoperto ufficialmente fino a poche settimane fa. Ai microfoni di SkyTg24 il Professore spiega di averla prima comunicata «ai miei due presidenti: quello della Repubblica e quello di casa», con un’evidente riferimento alla moglie Elsa, spinto dalla convinzione che fosse un passo «necessario» per salvare l’Italia. «Ero ottimista sul fatto che il paese continuasse di per sé nella direzione delle riforme ma – aggiunge – ho visto molte preoccupazioni nell’economia italiana e all’estero».

ALLEANZE E LISTE
All’inizio non c’era alcun patto. Palazzo Chigi era addirittura uscito dall’orizzonte. Poi, sottolinea Monti, Casini e Fini «prima di altri hanno capito che i problemi non si risolvevano senza la grande coalizione, sono stati i più tenaci sostenitori della maggioranza». L’apporto di Pd e Pdl? «A correnti alternate», troppo instabile per costruire un programma per il futuro. Scelti gli alleati in Parlamento, il nodo che ora il Professore dovrà affrontare è quello delle candidature, che spera di ufficializzare già martedì. La scelta dei personaggi da inserire in lista – pescati tra le fila di Italia Futura di Montezemolo e nella società civile – sarà di sicuro rigorosa e tutti saranno «vagliati uno per uno da me», fa sapere il premier dimissionario. Che ritorna anche sul simbolo della sua “Scelta civica”, presentata alcuni giorni fa: « Ci ho lavorato personalmente con i miei collaboratori più stretti. Avrei preferito non figurasse il mio nome: non mi piace espormi così. Ma essendo connotante...».

IL PROGRAMMA DEL PROFESSORE
La ricetta di Monti per passare oltre la crisi è già nota da tempo. Ma continuare solo sulla vie delle riforme non basterà: «Bisogna rivedere l’intera struttura fiscale e farlo sull’arco di un po’ di anni – incalza -. Bisogna fare molta attenzione però alle promesse fiscali: le tasse sono certamente da ridurre, ma non con promesse insostenibili. Se abbiamo una situazione compromessa è a causa di quanto fatto negli anni precedenti». Nel mirino del Professore c’è soprattutto l’Imu - « frutto del precedente governo» - che deve essere modificato per destinare il gettito maggiormente ai Comuni». E nella lista dei provvedimenti da migliorare ci sono sicuramente anche la legge anti-corruzione e quella sul mercato del lavoro, rimaste “a metà” per colpa della mancata intesa con Pdl e Pd. Inoltre, rimarca ancora Monti, se la riduzione della spesa pubblica andrà come previsto, c’è la «possibilità» di ridurre l’Irpef e congelare l’Iva a luglio. Anche la manovra di aprile potrebbe essere evitata, ma a deciderlo sarà il nuovo governo anche valutando il “peso” dei «10 miliardi di recupero dell’evasione e dei 60 di risparmio dal calo dello spread».

IL CASO RAI
Mentre continua l’offensiva mediatica su radio e televisioni private e non, anche la presenza sul piccolo schermo di Monti ha suscitato negli ultimi giorni forti critiche da parte dell’opposizione. Per quanto riguarda l’emittente di Stato, la prossima settimana, regolamento della Vigilanza alla mano, la Rai dovrà mettere a punto la fitta mappa di tribune politiche, approfondimenti e appuntamenti vari imposti al servizio pubblico. Tra i rebus da sciogliere, la sfida a Sanremo, a ridosso delle urne. Il dg Gubitosi, intanto, ha proibito interventi “politici” sulle tre reti ammiraglie nei giorni di festa. Una decisione che Monti e Casini – che oggi avevano dato disponibilità per partecipare ad alcune trasmissioni – hanno accolto senza proteste. A dimostrazione, sottolinea il Professore, che «Tarantola e Gubitosi non sono uomini miei: hanno dimostrato la loro indipendenza e sono state selezionate anche per questo requisito». Ci sarà in programma anche un confronto in diretta con gli altri sfidanti alle urne? Monti non lo esclude e sceglie la via della diplomazia: «Sarò onorato di essere a fianco di questi veri politici».

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