martedì 5 agosto 2014

Blitz al Parco dei Colli I profughi non arrivano

Lo striscione sfoggiato lunedì sera dai militanti della Lega, che si sono dati appuntamento al Parco dei Colli IL VICE PRESIDENTE DELL’ENTE TROVA L’ESCAMOTAGE: NEGATA L’AUTORIZZAZIONE. E LA PREFETTURA NON COMMENTA
Milano, 5 agosto 2014 -

Blitz al Parco dei Colli
I profughi non arrivano
di Fabio Spaterna


Non si sa ancora quando arriveranno, ma la possibilità che i 40 profughi provenienti dall’Africa Occidentale e attesi in questi giorni a Bergamo vengano ospitati all’interno della «Cà Matta» nel Parco dei Colli si fa molto remota. A cantare vittoria è la Lega Nord, che tramite Cristiano Aldegani, ex sindaco di Ponteranica (Comune di cui fa parte la struttura) aveva dato il via nei giorni scorsi ad un’accesa polemica culminata ieri con un presidio davanti alla struttura della Maresana al quale ha preso parte anche il segretario federale del Carroccio Matteo Salvini. La vicenda ha vissuto ieri più di un colpo di scena.
A cominciare dalla prima mattinata, quando il vicepresidente vicario del Parco dei Colli e altro ex sindaco (leghista) di Ponteranica Santo Giuseppe Minetti, convoca nella sede di via Valmarina una seduta urgente del Consiglio di gestione del Parco. Lo scopo è quello di prendere in parola il presidente del Parco Luciano Marotta (Forza Italia), che dopo aver dato il via libera all’ospitalità per una ventina di giorni dei profughi (o rifugiati politici, ancora non è dato sapere) alla «Cà Matta» domenica aveva dichiarato al Corriere: «Quella della Prefettura era una richiesta urgente, per questo non ho sentito il parere del Consiglio di gestione. Ma se Minetti non è d’accordo, in quanto vicario ha la facoltà di agire diversamente». Detto, fatto: viene convocato il Consiglio, ma la seduta di ieri mattina tra ferie (Marotta compreso) e motivi di lavoro va deserta.
Una situazione che fa quindi il gioco di Minetti, che può così comunicare a Prefettura e sindaci dei Comuni partecipanti nella gestione del Parco (una decina) l’indisponibilità della «Cà Matta»: «Attenendomi a quanto previsto nell’atto di concessione in gestione alla Cooperativa Il Solco (che aveva in un primo momento comunicato a Marotta la propria disponibilità ad ospitare i profughi, ndr) nego l’utilizzo della struttura per usi che non siano previsti, in attesa di determinazioni al riguardo da parte del Consiglio». Il riferimento è in particolare all’articolo 5 dell’atto, che tra gli obblighi del gestore indica quello di «utilizzare la struttura per le finalità cui è destinata, considerandola un luogo di accoglienza e presidio della zona organizzato per dare ospitalità, pernottamento e informazione ambientale». Un vero e proprio blitz, quello di Minetti, che sorprende sia la Prefettura che la Caritas (che gestisce l’accoglienza insieme alla Comunità Ruah), con il prefetto Francesca Ferrandino e il direttore dell’istituto don Claudio Visconti che alle 17 si riuniscono d’urgenza per valutare il da farsi. Un incontro sul cui esito sia la Prefettura (al terzo giorno di silenzio stampa sulla questione) che don Claudio («Vedremo nei prossimi giorni») non si sbilanciano, ma che avrebbe portato alla scelta di non fare muro contro muro nei confronti della decisione del Parco dei Colli.
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Il presidio leghista contro i profughi
Lo conferma il sindaco di Ponteranica, Alberto Nevola: «La Prefettura si era mossa sulla soluzione della “Cà Matta” dopo la disponibilità data da Marotta, che mi sembrava peraltro sensata, ma ora non mi sembra propensa a fare forzature. Se tutti ragionassimo come la Lega arriveremmo all’anarchia: se questa situazione si moltiplicasse in ogni paese dove andremmo a finire?». Comunque vadano le cose e a prescindere dalla legittimità, tutta da valutare, della decisione unilaterale di Minetti (è vero che la seduta è andata deserta, ma il preavviso non è stato di certo dei più ampi) di certo la posizione di Marotta esce indebolita dalla vicenda. Anche perché al presidio di ieri sera, oltre agli stati generali della Lega Nord (dal segretario provinciale Daniele Belotti al capogruppo consiliare a Bergamo Alberto Ribolla, fino all’assessore regionale Claudia Terzi) non passa inosservata anche la presenza del consigliere bergamasco di Forza Italia Stefano Benigni e dell’ex assessore forzista Gianfranco Baraldi: «Sono sicuro che Marotta prenderà in mano la situazione», dice il coordinatore provinciale di Fi, Alessandro Sorte.
Ma alla Maresana gli applausi dei circa 150 lumbard - oltre che per l’eroe di giornata Minetti - sono tutti per il segretario Salvini, che non va per il sottile: »L’ipotesi di ospitare i profughi in una struttura del genere è folle, se la Prefettura insisterà su questa idea noi metteremo qui 40 disoccupati bergamaschi chiedendo poi ai cittadini chi abbia più diritto di ospitalità gratuita. Il Prefetto dovrebbe vergognarsi solo di aver pensato a una soluzione del genere. Il sindaco Nevola dice che i controlli sanitari sui profughi sono sicuri? Mandiamo lui in Sicilia, lì ci sono solo tre medici a controllare migliaia di clandestini appena sbarcati».

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