domenica 21 settembre 2025

Lo sciopero del 22 settembre 25 per Gaza

LO SCIOPERO DEL 22 SETTEMBRE PER GAZA. Una sceneggiata che non porterà nessun risultato!


Nel mondo oggi sono in corso circa 56 guerre e lotte tribali poco conosciute: dall’Asia (Yemen, Siria, Myanmar, Afghanistan…)  all’Africa (Somalia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo…)  all’America (Haiti, diverse regioni del Messico…) devastanti per le popolazioni. Secondo il settimanale Vita i morti nel 2024 sono stati 61.353. Ma questi conflitti sono silenziosi e dimenticati agli occhi dell’opinione pubblica poiché i morti sono ritenuti “figli di un dio minore”. I più conosciuti sono quelli Russia-Ucraina e quello della Striscia di Gaza per la quale Usb e i sindacati di base (Cub, Adl, Sgb) hanno indetto per lunedì 22 settembre uno “sciopero generale” per chiedere al Governo italiano e all'Unione Europea una presa di posizione nei confronti di Israele e per esprimere solidarietà alla popolazione civile palestinese.


La posizione del Governo Italiano è stata chiaramente espressa dal presidente Meloni il 21 agosto affermando: “L’Italia afferma con fermezza il proprio impegno a favore della pace, della sicurezza e del rispetto del diritto internazionale.(…) Sarebbe necessario un impegno collettivo per giungere a un cessate il fuoco e al rilascio degli ostaggi, rafforzando lo sforzo internazionale per assicurare l’assistenza umanitaria che è urgentemente necessaria alla popolazione civile della Striscia. (…) L’Italia continuerà a sostenere gli sforzi dei mediatori in questa direzione ed è pronta a fare la sua parte in uno scenario post-conflitto”. Ovviamente, essendo un Paese dell’Unione Europea e della Nato, non ha totale libertà di decisione.


Più interessante è la seconda motivazione dello sciopero: “esprimere solidarietà al popolo palestinese”. E qui non ci siamo proprio! Mostrare solidarietà con manifestazioni e grida? Voi siete talmente ingenui da ritenere che al popolo palestinese interessi ciò? Su, non scherziamo, i palestinesi attendono da noi ben altro! Attendono cibo e viveri per sopravvivere!


 Come è possibile rispondere alle loro esigenze? Con la creatività che i sindacati non hanno, racchiusi nel comodo: “si è sempre fatto così”, scordando che le società si trasformano velocemente e quindi servono nuove modalità di sciopero. 

Una proposta allora. Perché non aprire piattaforme in cui il singolo lavoratore pur proseguendo la sua professione quotidiana possa offrire 1/30 del suo stipendio per questa povera gente? Perché non esigere dalle autorità italiane che le navi con aiuti umanitari giungano a Gaza? Questo vuol dire esprimere solidarietà, il resto sono chiacchere da bocciofila!


Cari amici, senza queste condizioni, lo sciopero del 22 settembre è puro folclore. Sapete chi ci guadagnerà: gli enti statali e quelli privati che si metteranno in tasca ciò che risparmieranno sugli scioperanti.


Svegliatevi sindacati e lavoratori!


#gaza#scioperopergaza

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